ADDIO, FAUSTO

Empoli, 09/07/2018

Domenica 8 Luglio, il nostro Presidente ci ha lasciato.

Prima di tutto, soprattutto a beneficio di coloro che non lo hanno conosciuto di persona (le ultime generazioni probabilmente non lo hanno mai visto), ma solo di nome, bisogna spiegare, chi era Fausto Beduini per l’Hockey Empoli.

Presidente dal 2004, grande appassionato di Hockey In Line, che ha visto nascere fin dagli albori, quando si giocava nel parcheggio della Coop, sostenuti da un altro personaggio appassionato e promotore del pattinaggio, Amerigo Bini, Fausto coltivava un sogno:

Portare una squadra empolese ai massimi livelli dell’Hockey in Line.

Con la sua grande pazienza, umanità, le sue grandissime capacità di mediatore e organizzatore, e attraverso il sostegno economico dell’azienda di famiglia, e alcuni altri sponsor locali, in poco tempo è riuscito nel suo intento, e per diversi Campionati, i Flying Donkeys Empoli fecero parlare i sé, raggiungendo la massima serie, e conquistando i playoff stagione dopo stagione, raggiungendo i vertici della categoria.

Questo, fino alla stagione 2008/2009, quando a causa della imperante crisi economica, l’azienda di famiglia non poteva più garantire un sostegno economico adeguato, e anche gli altri sponsor si dovevano ritirare, la Società dovette rinunciare all’ iscrizione in serie A.

Nonostante il brutto contraccolpo, Fausto si  rimboccò le maniche, e decise, insieme al suo staff, di ripartire, attraverso una mini rifondazione della Società, dando più spazio ai settori giovanili, e soprattutto dando una mano fondamentale nella ristrutturazione della pista del Pala Aramini, che necessitava di una drastica ristrutturazione a livello di balaustre e fondo.

Si ripartiva dai Campionati Giovanili, e dalla serie B, con giocatori tutti toscani, per la maggior parte formati a Empoli, e i ragazzi empolesi mietevano vittorie su vittorie, riportando la squadra ai vecchi fasti, vincendo alcune coppe di lega, B, A2, e infine vincendo un Campionato di A2.

Inoltre, fortemente voluta da Fausto stesso, nacque nel 2008 una squadra femminile, con giocatrici provenienti da tutta Italia, oltre a quelle empolesi, che conquistarono due terzi posti nel loro Campionato.

Un altro sogno di Fausto era quello di creare una vera e propria scuola di pattinaggio, racchiudendo in una unica società più settori, tra cui, oltre l’Hockey, anche Pattinaggio Corsa, e Pattinaggio Artistico.

Sogno realizzato, nonostante le grandi difficoltà, legate soprattutto alla mancanza di un impianto adeguato, che potesse essere gestito dalla stessa Società, con tutte le possibilità di crescita che comportava.

Nonostante tutto, e soprattutto nonostante il suo stato di salute altalenante, Fausto ha scelto di andare avanti, con un nuovo assetto societario.

Anche lo stesso comune di Empoli, nel 2011, in occasione del conferimento del premio Albano Aramini, ha voluto premiarlo con una una medaglia d’oro, e nel 2012, la Regione Toscana, consegnò alla Società un Pegaso per lo Sport.

Il Vicepresidente, Paolo Errico:

Conobbi Fausto intorno al 2005, quando mio figlio Alessandro, proveniente dall’Aurora Scandicci, approdò a Empoli.

Insieme a suo figlio Cosimo Beduini, e ad un nutrito gruppo di giovani empolesi, coadiuvati da alcuni giocatori più esperti, tra cui Scudier e Branzanti, nella stagione 2007/2008 conquistarono la Coppa di lega di Serie B.

Sucessivamente, anche il più giovane Leonardo Beduini avrebbe praticato l’hockey, e la figlia Emma, per un breve perìodo, il pattinaggio artistico.

Fu l’inizio di una lunga serie di soddisfazioni, esaltate dal fatto che la scuola empolese di Hockey e Pattinaggio stava dimostrando di essere ai massimi livelli.

Collaborando con l’allora vicepresidente Franco Viti, diventai Direttore Sportivo, e successivamente anche addetto stampa.

Quando Franco, per motivi di lavoro, dovette lasciare la sua carica, la Società si trovò di fronte ad una svolta.

O si chiudeva, o si trovava un sostituto.

Nel frattempo, al settore Hockey si erano aggiunti anche Pattinaggio Corsa e Artistico, la gestione di 3 settori non era facile da seguire, ma Fausto fu molto convincente, e mi chiese di sostituire Franco alla Vicepresidenza, promettendomi, che non mi avrebbe mai lasciato solo.

Fu di parola:

Pur lasciandomi libero nelle scelte societarie, non ha mai mancato di spalleggiarmi, né dal punto di vista umano, né dal punto di vista pratico, se ve ne era bisogno.

E’ stato così, che abbiamo condiviso la passione per questo sport, che è altamente educativo, e aiuta i giovani a imparare ad affrontare in modo migliore anche la vita extrasportiva, e i nostri rispettivi figli ne erano l’esempio lampante.

Sono profondamente scosso dalla scomparsa di Fausto, che non era solo un Presidente, ma un vero amico, un mentore, un sostegno, e un esempio.

Fausto, è una delle poche persone che ho incontrato nella vita, che non ho visto mai alzare la voce, o mostrare disappunto in modo esagitato, o negativo. ”

Questo era ciò che muoveva la passione di Fausto: In tempi sempre più difficili per i nostri giovani, che fin da piccoli vengono bombardati dai media, e spesso attratti da vie che portano alla perdizione, lo sport educa, indica la strada verso la socialità, e verso la voglia di costruire, il rispetto per gli altri, e la solidarietà con i propri compagni di squadra.

Lo ripeteva spesso: “Ogni ragazzo che si allena con noi, è un ragazzo tolto dalla strada.”

Ma veniamo ad oggi:

Anche se per molti era difficile da immaginare, ormai Fausto da diverso tempo stava lottando per la sopravvivenza, dovendo affrontare complicazione su complicazione.

Nonostante questo, quando si riusciva ad incontrarlo, sprizzava sempre entusiasmo e ottimismo da ogni poro della pelle.

Quando si parla di dialisi, sembra una parola come un’altra, ma è in realtà una cura di sopravvivenza per chi non ha più la funzione renale, ma un vero e proprio martirio per il fisico.

Fausto ha dimostrato una resistenza, e una forza interiore incredibile, grazie alla sua profonda fede, e al sostegno della famiglia, e in particolare della moglie Francesca, che con grande sacrificio personale è riuscita a donargli almeno due anni di vita quasi normale.

Ma quando il corpo non ce la fa più, lo spirito deve trovare riposo.

E’ così che ci ha dovuto lasciare così presto, creando un enorme vuoto nella famiglia, i figli, la moglie, e l’intera comunità Empolese.

Anche per l’Hockey Empoli, Fausto lascerà un vuoto incolmabile, e inizierà un perìodo difficile da superare, per cui servirà la collaborazione di tutti, soci e dirigenti.

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